Gli esperti mettono in guardia: in estate il rischio di intossicazione alimentare aumenta. Ecco quali sono i cibi da evitare.
Quando si parla di alimentazione, è sempre importante prestare attenzione a ciò che si acquista e al modo in cui viene conservato e cucinato per evitare conseguenze spiacevoli. In estate, gli esperti consigliamo di adottare maggiori precauzioni: il rischio di contrarre un’intossicazione alimentare aumenta e alcuni cibi sono più pericolosi di altri.

Durante la bella stagione le alte temperature, unite all’elevato livello di umidità, contribuiscono alla proliferazione di virus, batteri e tossine causa di intossicazioni alimentari. Queste si manifestano con sintomi come nausea, vomito, dolori addominali, diarrea, stanchezza, mal di testa e febbre, che possono presentarsi anche per diversi giorni.
I principali responsabili delle intossicazioni sono batteri come l’Escherichia Coli e la Salmonella, o virus tra cui il Norovirus. Come spiegato dall’esperto in sicurezza alimentare Alessandro Di Flaviano in un’intervista a La Cucina Italiana, il rischio si intensifica tra i 9 e i 63 gradi: l’innalzamento delle temperature medie degli ultimi anni gioca un ruolo importante nell’aumento delle intossicazioni alimentari in estate.
Intossicazione alimentare, attenzione a questi cibi
Nell’intervista, Alessandro Di Flaviano ha spiegato che le intossicazioni alimentari sono più frequenti tra le mura domestiche che nei ristoranti, dove vengono rispettati stringenti protocolli d’igiene e sicurezza alimentare. L’esperto ha fornito un elenco dei cibi maggiormente a rischio, ovvero quelli più freschi e facilmente deperibili.

“Carne, pesce, uova, formaggi e latte, ma anche frutta e verdura”, ha affermato. Gli ortaggi da terreno sono quelli che presentano un’incidenza più alta di Salmonella e che, di conseguenza, vanno lavati con cura prima del consumo. Per quanto riguarda il pesce crudo (come nel caso dei tanto amati frutti di mare), il consiglio è di mangiarlo dopo l’abbattimento, che elimina l’Anisakis, un parassita estremamente pericoloso per l’essere umano.
“Il rischio è zero solo se il pesce è stato manipolato correttamente, seguendo tutte le norme igieniche necessarie”, ha proseguito Di Flaviano. La soluzione migliore è acquistare presso la grande distribuzione o le pescherie, dove il pesce è conservato a temperature controllate secondo la normativa per la sicurezza.
Oltre a fare attenzione a ciò che mangiamo, se si vogliono evitare intossicazioni alimentari è fondamentale adottare una serie di buone abitudini. Dobbiamo sempre assicurarci che il cibo acquistato sia ben conservato e integro (questo vale anche per il packaging), e che non presenti anomalie nel colore e nell’odore.
Sulle etichette è riportata la corretta modalità di conservazione degli alimenti, da rispettare una volta arrivati a casa. Il frigo, la cucina e gli utensili vanno tenuti puliti. Infine, una regola importante per evitare proliferazioni di batteri: i cibi cotti e quelli crudi non devono entrare a contatto, in quanto gli agenti patogeni dei secondi potrebbero contaminare i primi.