Antonino Cannavacciuolo ha raccontato perché per alcuni mesi suo padre non gli ha parlato: la rivelazione è inaspettata.
Antonino Cannavacciuolo, per arrivare dove è attualmente, ha percorso una lunga carriera, facendo esperienza nelle cucine più importanti e famose. Come racconta sul suo sito ufficiale, ha messo piede la prima volta in una cucina quando era solo un bambino. Gli piaceva seguire suo padre, anche lui cuoco, nei grandi ristoranti e già allora era deciso a seguire questa strada: “Già allora pensavo che nella vita non avrei voluto fare altro che lo chef”.

I primi passi li ha fatti con sua nonna, amava ammirare la sua dedizione mentre preparava i piatti della tradizione, ma deve ringraziare i suoi genitori- racconta- se è riuscito a diventare la persona che è oggi, con valori saldi e regole di vita che gli hanno indicato la strada da seguire. Non sempre, però, Cannavacciuolo ha avuto un rapporto ‘pacifico’ con suo padre. In una vecchia intervista, ha raccontato che per qualche mese quest’ultimo gli ha tolto la parola.
Cannavacciuolo, arriva la confessione su suo padre: perché per mesi non gli ha rivolto la parola
Fare il cuoco non è un mestiere semplice, sappiamo che richiede impegno e soprattutto sacrificio. Chi lavora nel campo della ristorazione spesso mette tutto il suo tempo a disposizione per il lavoro, mettendo da parte il proprio benessere. Lo sa bene Antonino Cannavacciuolo che, per raggiungere l’attuale successo, ha dovuto percorrere una strada tortuosa, con tante difficoltà, ma grazie alla dedizione ha ottenuto mille soddisfazioni.

In una vecchia intervista rilasciata nel podcast Millions a Joe Bastianich e Tommaso Mazzanti, lo chef ha raccontato la propria storia e il suo lavoro. Ha confidato di aver vissuto un periodo particolarmente difficile, a causa della distanza da suo padre. A quanto pare quest’ultimo ha provato inizialmente a dissuaderlo a non seguire la sua medesima strada, conoscendo i sacrifici da fare. Cannavacciuolo aveva solo 13 anni quando disse a suo padre di voler fare questo mestiere: “Mi ricordo a 13 anni, ho detto a papà ‘o mi fai fare questa cosa o io nella vita non farò nulla’”.
Per la sua volontà di diventare chef, per qualche mese non gli ha rivolto la parola: “Mio padre mi ha tolto per un po’ la parola. Era inc*****o, poi dopo mi ha preso da parte e mi ha spiegato il motivo”. All’epoca gli ha detto una frase che lo chef non potrà mai dimenticare: “Mi ha detto una parola che, io non ho tatuaggi, ma se dovessi fare un tatuaggio, è quella frase: “Se fai questo mestiere, fallo bene”.