Se vuoi mangiare il vero sushi giapponese occhio a questi dettagli: non potranno ingannarti

Il sushi preparato nei ristoranti italiani è molto diverso da quello originale giapponese: queste caratteristiche consentono di verificare l’autenticità.

Nel corso degli ultimi decenni le abitudini alimentari degli italiane sono notevolmente cambiate. La cultura culinaria della Penisola è andata via via evolvendosi, diventando il frutto di interessanti commistioni di ingredienti e paesi.

sushi e donna che pensa
Se vuoi mangiare il vero sushi giapponese occhio a questi dettagli: non potranno ingannarti – ocagiulivamilano.it

Ciò che un tempo apparteneva a continenti lontani è entrato a far parte della quotidianità, seppur in versione elaborata. Il caso più rappresentativo è il sushi. Con una storia risalente alla Cina del IV secolo a.C., nella sua forma moderna è legato principalmente alla cultura giapponese.

Eppure, al contrario di quanto molti immaginano, un giapponese stenterebbe a riconoscere il suo piatto tradizionale nei nostri ristoranti. Il sushi che tutti conosciamo ha assunto una forma che si adatta alle esigenze del posto, con piatti a base di pesce e non solo, destinati ad un consumo veloce e di quantità come accade negli all you can eat.

É bene però essere consapevoli che, nella maggior parte dei casi, quello che si sta assaporando è tutt’altro che vero sushi. Dei semplici dettagli aiuteranno a riconoscerlo.

Come riconoscere il sushi “italiano”: le caratteristiche

Prendere un aereo e partire per l’Asia non è di certo la scelta più comoda ogni qualvolta che la voglia di un buon piatto orientale si presenta. L’opzione più pratica dunque, resta recarsi in uno dei tantissimi ristoranti che propongono preparazioni a base di sushi.

sushi sashimi con pesce
Come riconoscere il sushi “italiano”: le caratteristiche – ocagiulivamilano.it

Quelle che spesso vengono definite delle pietanze giapponesi però, molto spesso non sono realizzate secondo le vere regole del Giappone. Non resta dunque che osservare con un occhio critico per decidere se accontentarsi di una versione “italianizzata” o optare per un vero ristorante giapponese.

Si parte innanzitutto dagli ingredienti. Uno dei più comuni in Italia è l’avocado, che in Giappone è completamente assente. Strano ma vero, i piatti sono a base di pesce e non è raro trovare i cetrioli, ma questo superfood non fa parte delle ricette.

Quanto al pesce, gli italiani amano il salmone e per questo, è uno dei protagonisti principali del sushi. Al contrario, in Giappone la priorità viene data al tonno, che è molto più popolare e diffuso nelle preparazioni culinarie.

Una differenza sostanziale si trova anche nell’uso del wasabi. La piccante salsa di colore verde acceso a base di ravanello giapponese, non è considerata un mero contorno come accade in Italia. Non capiterà dunque, di vederla fornita in ciotoline o al lato del piatto. Si tratta infatti, di una parte integrante di alcuni piatti. Chiaramente resta la possibilità di scegliere tra quelli che lo contengono e quelli che ne sono privi.

Infine, il formato. Gli italiani si destreggiano con maestria tra Uramaki e California Roll. Sarà sorprendente scoprire che si tratta di abitudini puramente occidentali. In Giappone infatti, il sushi più comune viene servito sotto forma di Nigiri, con pesce crudo sfilettato adagiato su una piccola quantità di riso.

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