Conoscere la data di scadenza dei cibi, non è un’informazione da trascurare. Vediamo cosa sapere per fare errori gravi.
Con l’estate e il suo carico di caldo, la conservazione esatta dei cibi diventa una necessità assolutamente non prescindibile. Le temperature eccessive possono favorire la formazioni di batteri e microrganismi nocivi alla salute e comunque compromettono la composizione e le qualità organolettiche di un alimento.
D’altra parte anche un elemento ben conservato non dura in eterno. Tutti i cibi sia freschi che cucinati hanno un periodo di conservazione, entro il quale devono essere conservati al di là delle condizioni ambientali. Questo vale anche per i cibi preparati e lavorati industrialmente. Di sicuro questi alimenti possono durare più di una preparazione casalinga, ma anch’essi hanno un data di scadenza.
La data di scadenza degli alimenti è un’informazione importante che indica il periodo di conservazione ottimale. Entro la data che di solito si trova stampata sulla confezione, il cibo può essere consumato tranquillamente, purché conservato attentamente.
Tuttavia occorre fare una distinzione importante. A volte non si presta la dovuta attenzione alla dicitura e si confondono le cose. Infatti l’indicazione riportata non è sempre la stessa, possiamo trovare da consumarsi preferibilmente entro, oppure da consumarsi entro. Le due scritte indicano caratteristiche diverse della conservazione e non devono essere confuse.
La prima, da consumarsi preferibilmente entro, è il termine minimo di conservazione o TMC. Non stabilisce una data di scadenza del cibo vera e propria, quanto il momento entro cui l’alimento conserva le sue caratteristiche organolettiche ottimali (profumo, gusto, consistenza e così via). I produttori la usano soprattutto per i cibi a lunga conservazione (tonno, pasta, riso, pomodori in barattolo eccetera).
Dopo la data di scadenza il cibo può essere ancora consumato senza problemi, sempre che non ci siano alterazioni nella confezione o nel cibo stesso (odore, sapore). Significa che un cibo con questa indicazione, ben conservato, può essere consumato senza problemi dopo qualche settimana o addirittura mese. Cosa con valida con la seconda dicitura possibile sulle confezioni, da consumarsi entro.
In questo caso la scadenza non può essere superata, si usa per tutti gli alimenti deperibili in breve come uova, carne, verdure, latte e così via. In questi casi un cibo scaduto, anche se con aspetto apparentemente buono, non può essere consumato con sicurezza. Il cibo con scadenza di questo tipo va consumato prima della data indicata. Si rischia di mangiare alimenti potenzialmente nocivi, con processi di decomposizione già avviati, in grado di creare disturbi anche gravi.
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