Spesso ci si imbatte nella carne di squalo al supermercato senza esserne a conoscenza quando si acquista pesce al supermercato: così è possibile riconoscerla.
Il pesce è uno degli alimenti più presenti nella dieta mediterranea. Un ingrediente ricco di proprietà nutritive che lo rendono importantissimo per uno stile di vita sano ed equilibrato. É sufficiente pensare che si tratta di un cibo ad alta concentrazione di proteine complete.

Non da meno è il contenuto di minerali, come iodio, calcio, fosforo e zinco, di vitamine del gruppo B, A e D, ma anche di acidi grassi Omega-3. Un mix di tutto ciò di cui l’organismo umano ha bisogno, tanto che è raccomandato consumarlo almeno due o tre volte alla settimana.
La qualità e la scelta del tipo di pesce che finisce in tavola è strettamente legata al suo prezzo. I supermercati offrono oggi un’ampia selezione di prodotti ittici, tra freschi e surgelati, che consentono di variare con gusti e ricette. Non sempre però, si è davvero a conoscenza di ciò che viene mangiato.
In pochi sanno che in Italia ben 43.000 tonnellate di carne di squalo sono state importate dall’estero negli ultimi anni. É sorprendente scoprire che questa specie è venduta legalmente nel nostro Paese e che, nella quasi totalità dei casi, si “nasconde” dietro nomi di pesci molto comuni.
Come riconoscere la carne di squalo: così arriva in tavola
Si usa per condire un buon piatto di pasta, diventa una pietanza ricca e sana ed è un pasto completo per chi è a dieta. Il pesce non manca mai nella spesa degli italiani, ma la maggior parte di essi acquista inconsapevolmente carne di squalo, anche quando non è nei suoi piani.

Lo fa semplicemente perché i pesci che comunemente si acquistano al supermercato, vengono identificati con nomi specifici che non rimandano a questa specie. É il caso della verdesca, in apparenza simile nel gusto e nella forma al pesce spada, il cui nome scientifico è Prionace glauca.
Lo stesso vale anche per lo spinarolo, o Squalus acanthias, per il palombo, o Mustelus mustelus, ed il gattuccio, o Scyliorhinus canicula. A questi si aggiungono lo smeriglio, il vitello di mare, il boccanera e il Mako. Difficilmente non è capitato di assaggiare una ricetta a base di questi pesci, molto venduti anche per la combinazione allettante tra sapore e costi competitivi.
Ma a cosa è dovuta la mancata certezza su quello che si acquista? In taluni casi è da attribuire alle informazioni poco chiare sull’origine e la tipologia di pesca utilizzata, come anche agli stessi nomi che compaiono sull’etichetta.
L’uso della carne di squalo al giorno d’oggi solleva delicate tematiche legate al rispetto ambientale. Si tratta infatti, prevalentemente di specie che fanno parte di una biodiversità minacciata e molto vulnerabile all’estinzione.