La mozzarella di bufala è stata oggetto di un’operazione di richiamo volto a tutelare la salute di chi la acquista, come da provvedimento del Ministero della Salute.
È certamente interesse di tutti acquistare qualcosa che sia di buona qualità quando ci si reca al supermercato, specialmente se si tratta di prodotti alimentari, si dà comunque per scontato che tutto quello che è presente sugli scaffali lo sia. Non è però purtroppo detto che questo avvenga sempre, non certamente a causa di un comportamento irresponsabile da parte del punto vendita dove si decide di rifornirsi, è comunque bene che tutto avvenga nella massima trasparenza. È proprio per questo che il Ministero della Salute ha provveduto a informare i cittadini, come da prassi, del richiamo di cui è stata oggetto la mozzarella di bufala, così da informare chi ha l’ha comprata recentemente.

Il provvedimento, come accade spesso per operazioni di questo tipo, è volto evidentemente a tutelare la sicurezza e la salute dei consumatori, in modo particolare di chi ancora non l’ha mangiata La decisione nasce a causa di un errore riportato nell’etichetta, di cui ci si è purtroppo resi conto solo recentemente in seguito ad alcuni controlli effettuati.
Il motivo del richiamo subito dalla mozzarella di bufala
Le operazioni di richiamo scatenano sempre notevole interesse tra i consumatori, sia quando riguardano oggetti da loro utilizzati, come le auto, sia quando, a maggior ragione, coinvolgono alimenti che finiscono sulla nostra tavola. Quello che è accaduto recentemente si riferisce a un cibo apprezzato praticamente da tutti, bambini compresi, e che può rappresentare un vanto per il nostro Paese per la cura nella realizzazione, la mozzarella di bufala.
Il Ministero della Salute ha infatti emesso un provvedimento che si riferisce a un lotto di Mozzarella di Bufala Campana DOP a marchio Cilento, che presenta un errore nella data di scadenza, aspetto che non può evidentemente passare in secondo piano. A essere coinvolto è il lotto L160, venduto in confezioni da 150 grammi, dove è presente la data 09/07/2026, mentre la data corretta è il 09/07/2025.

Il dicastero ha inserito la comunicazione tra gli “Avvisi di sicurezza e richiami di prodotti alimentari”, ravvisando un rischio microbiologico, che può verificarsi se si dovesse consumare la mozzarella di bufala oltre la data di scadenza. E in questo caso il problema sarebbe evidentemente grave, visto che c’è un intervallo di un anno tra la data reale e quella segnalata.
A produrla è stata la Cilento Spa, con sede nello stabilimento di Cellole, in provincia di Caserta (marchio di identificazione IT 15 332 CE), che ci ha tenuto a comunicare in maniera tempestiva la situazione a tutti i clienti che hanno mostrato fiducia nei suoi prodotti. È quindi raccomandabile verificare lotto e data di scadenza, così da avere la garanzia che quanto acquistato non rientri tra gli alimenti pericolosi. In caso favorevole è possibile restituirla al punto vendita di riferimento e chiedere un rimborso, mentre è possibile chiarire ogni dubbio a riguardo inviando una mail a quality@cilentospa.it.